Napoli, 21 Novembre 2020 – L’autunno è fatto di colori che si confondono con la terra, di foglie che emanano calore e di frutti farinosi che nutrono e danno energia. Sono belli i suoi colori assomigliano ad una madre, proteggono e preparano. Proteggono dai cambiamenti improvvisi, preparano al lungo inverno, al coprirsi, al ripararsi, a rallentare.
L’autunno è come un ciclo della vita, quello dei frutti maturi, quello che gode dell’esperienza dell’estate, mentre la primavera è diventato un ricordo, e resta solo il rimembrarla.
È bello l’autunno, cammini per i lunghi viali illuminati dal sole caduto, in quelle foglie, ci sono i colori dell’alba, le meraviglie del tramonto.
Ti volti lungo il sentiero e trovi il tuo autunno, lo conservi e lo porti via con te; è come la legna gelosamente custodita che scalderà il tuo inverno, le tue membra non più agili, i tuoi passi un po’ più lenti, e la tua mente che racconterà i colori.
Tuttavia non ho mai amato di questa stagione novembre, se non quando ero bambina, perché c’era la festa, il melograno e mi vestivo di nuovo e il tempo era bello e il sole mi riscaldava il viso quando andavo a far visita ai nonni che non avevo mai conosciuto, in quella casa piena di fiori e di luci.
Eppure quest’anno, ho incontrato viole in questo novembre, una primavera inattesa.
Lella