Napoli, 1 Gennaio 2023 – Il mio augurio per questo nuovo anno è che ognuno a prescindere dall’età, dalle vicissitudini personali, dai problemi, dalle avversità, dai tradimenti, dalle delusioni, e da tutto ciò che accadrà di non desiderato e voluto, non perderà mai la speranza, il coraggio e la fiducia in sé stesso e a testa alta affronterà la vita.

Questo mondo così sbiadito, così romanzato, spinge le persone in stanze piene di specchi, creando illusioni, confusioni, e deviando dalla via maestra che è fatta di verità, di sacrifici, di ombre e di luci.

Auspico che il 2023 faccia un passo indietro, riproponendo i valori veri, quelli dei nostri nonni, dei nostri padri, in cui i traguardi si raggiungevano con il lavoro sodo, con la determinazione, dove le cose facili erano discriminate perché non ottenute col sudore della fronte, come è accaduto per la mia generazione.

Confido che la cultura possa riprendere il sopravvento sulla superficialità e l’immediatezza del nulla che arricchisce le tasche ma non l’anima. Possa la famiglia ritornare tale, non importa se tradizionale o meno, ciò che è vitale invece è che sia il focolare intorno al quale ci si possa ritrovare, aiutarsi, raccontarsi e amarsi.

Riprenda l’amicizia il suo ruolo, ovvero due braccia aperte, una spalla ferma, cosicché quando il mondo gira vertiginosamente e con esso l’anima, siano pronte ad accogliere e consolare.

Possano le piazze, i muretti, ritornare punti d’incontri, dove decidere cosa fare, come organizzare la serata, le vacanze o semplicemente scambiarsi gli appunti universitari appena fotocopiati.

Abbiamo tutti bisogno di presenza, di contatto, di strette di mano, di fogli di carta da toccare, appuntare e sporcare col caffè, l’uomo ha bisogno di incontri reali.

Possano gli anziani essere accuditi e accompagnati verso l’infinito, nel luogo dove più desiderano e se quella è la loro casa, abbiano i figli la compassione di “sacrificarsi” e dare a chi ha dato loro la vita, il sostegno e la possibilità di essere ciò che sono, ciò che meriterebbero di diritto. Allungare la vita in un altro luogo, se non voluto, diventa una cattiveria gratuita poiché non si fa altro che prolungare dolore e solitudine.

Che il 2023 sia l’anno dell’aiuto reciproco, della gentilezza, del sorriso, dell’universalità e della consapevolezza che, sebbene siamo per lo più sconosciuti, siamo essere umani e ciò ci rende fratelli.

Concludo con questi versi scritti anni fa e che restano motivo e meta della mia vita.

Amore, amore e ancora amore metto nel cassetto del futuro.
Amore per la vita e per l’umanità,
desidero aiutarla, non ho altre velleità.

 Lella